Questo testo nasce dall'esigenza di esporre una metodologia pratica per l'improvvisazione (non soltanto jazzistica), una volta acquisite cognizioni teoriche basilari.
Spesso i corsi regolari di musica jazz si concentrano sulla teoria, sulla sua applicabilità , trascurando o relegando in secondo piano l'aspetto pratico; talora l’impianto teorico è talmente preponderante, che l’allievo fatica a cogliere l'elemento fondamentale dell'improvvisazione ovvero la creazione di un linguaggio personale, che, per essere tale, deve prevedere una adeguata assimilazione. Sapere cosa fare (e cosa non fare) non è sufficiente.
Per eseguire una autentica improvvisazione è necessario conoscere un cospicuo numero di brani, ma al tempo stesso sapersene dimenticare - quasi un brainstorming - sottrarsi cioè a qualsiasi seduzione reminiscente e determinare uno spazio vuoto, ai cui bordi agire la propria espressività : i procedimenti che qui si indicheranno introducono a questa pragmatica creativa.
